Home / Newsletter GLT / il premio PA Donne al Quadrato e lʼimportanza dellʼazione delle istituzioni pubbliche. lʼesperienza nella Task Force.
Il “Forum PA 2018” tenutosi a Roma, presso il Centro Congressi “La Nuvola”, lo scorso 22-24 maggio ha ospitato l’iniziativa promossa da FPA e ASvIS “Premi o PA Sostenibile. 100 Progetti per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030”.
Una giuria di qualità è stata chiamata a individuare, tra le 258 candidature, i primi 100 progetti volti alla realizzazione, sul nostro territorio, di uno dei 17 “Sustainable Development Goals” (SDGs) individuati nel 2015 dall’ONU come i traguardi comuni a cui tutti i Paesi membri dovranno tendere nei prossimi 15 anni.
Nella categoria “Diseguaglianze, pari opportunità e resilienza” si è collocato tra i premiati il progetto “D2 – Donne al Quadrato: corso di educazione finanziaria al femminile – Impara, Risparmia, Guadagna!” realizzato a Bari dalla Fondazione Global Thinking Foundation con il Patrocinio del Comune e in collaborazione con L’Ufficio Relazioni con Il Pubblico.
Il premio, oltre a riconoscere la qualità del progetto e la sua rilevanza nell’ambito del Goal 5 sulla parità di genere, ha rappresentato un concreto esempio di collaborazione sinergica e di dialogo fattivo tra pubblico e privato fondamentali per il perseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 e per il futuro del nostro Paese.
Una forma di partnership di successo quella realizzata tra il Comune di Bari e la Fondazione no profit GLT, che ha fornito il suo contributo alla trasformazione dei cittadini, veri destinatari finali del progetto, in consumatori razionali di prodotti finanziari.
Una concreta collaborazione che ha coniugato in maniera equilibrata l’impegno civico del volontariato e quello politico delle istituzioni.
Il progetto D2 – DONNE AL QUADRATO ha visto il suo avvio nel 2017, nel corso della Worl Investor Week, in 5 città italiane, ed è ripartito nel 2018, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, ampliando la sua presenza su 14 città e comuni italiani con il sostegno degli assessorati Welfare Sociale, Pari Opportunità e Lavoro delle associazioni femminili dedite a scopi sociali.
Esso si articola in 3 moduli formativi, certificati ISO:
Gli incontri che danno corpo a ciascun modulo sono stati realizzati grazie alla volontaria collaborazione di una task force di 30 docenti al femminile provenienti dal mondo della finanza. Come ha dichiarato Claudia Segre – Presidente della Fondazione Global Thinking Foundation – “l’iniziativa D2 si propone di promuovere l’inclusione finanziaria di coloro che non sono coinvolti nel sistema finanziario formale” e di favorire l’accrescimento del livello di consapevolezza nelle scelte di pianificazione finanziaria, previdenziale e assicurativa.
Giovani studentesse, casalinghe, lavoratrici precarie, immigrate, donne vittime di violenza economica, donne in pensione o, comunque, donne desiderose di colmare il gap culturale in campo finanziario che sentono di avere con i loro compagni, colleghi, amici: questo il target del progetto, che si articola su temi quali il budget familiare, la scelta dello strumento bancario più adatto alle proprie necessità, i prodotti finanziari da utilizzare per una razionale allocazione dei risparmi, gli strumenti a difesa dei propri diritti, i prodotti assicurativi in ottica di copertura per imprevisti futuri, gli strumenti di previdenza complementare da affiancare alla previdenza del I Pilastro divenuta sempre più di base e insufficiente per consentire di affrontare con sicurezza il periodo di astensione dal lavoro. A conclusione dei singoli moduli è prevista una attività di mentorship volta a sostenere e accompagnare il percorso di crescita delle partecipanti che ne faranno richiesta.
Ritornando con i ricordi all’ esperienza di questo primo anno il pensiero si sofferma sugli sguardi timorosi delle donne vittime di violenza incontrate ad Empoli, sulle richieste di soluzioni ai problemi quotidiani delle donne di Milano, sui volti acerbi dei giovani incontrati a Pisa, sulla fragile maturità finanziaria delle signore di Rom e ancora sulla “allegria” delle aule di Bari.
Tutte esperienze che hanno rafforzato la convinzione che si “debba restituire” quel bagaglio di conoscenze ed esperienze che hanno reso ognuna di noi finanziariamente libera.
Abbiamo il dovere di favorire la ripresa del valore della solidarietà spesso dimenticato a causa del ritmo pressante di una società in corsa e del prevalere della freddezza dei numeri sul valore etico del sostegno reciproco.
Il timore di incontrare un pubblico ostico e sulla difensiva, pronto a cogliere l’occasione per esternare il proprio disappunto per le vicende dell’ultimo decennio, è stato, incontro dopo incontro, superato con la disponibilità al dialogo con la capacità di ognuna di noi, con le proprie peculiarità, di creare empatia a volte dando risposte e chiarimenti, a volte calandosi nelle esperienze di vita raccontate dalle persone e a volte con la ricerca del coinvolgimento delle partecipanti straniere, come avvenuto ad Empoli, attraverso l’uso della loro lingua.
Il progetto D2 è anche questo: umanità, solidarietà, inclusione!
Il tema delle scarse conoscenze in campo finanziario e di programmazione previdenziale è stato, inoltre, dibattuto al Salone del Risparmio lo scorso 12 aprile all’interno del percorso 7 “Educazione Finanziaria e Formazione Professionale”.
La conferenza” L’Educazione Finanziaria per tutti: strumento di aggregazione sociale per una crescita sostenibile” ha confermato il bisogno di un modello di Istituzioni economiche e politiche inclusive.
Se è pur vero che l’educazione finanziaria è da tempo oggetto di molteplici attenzioni a più livelli (hanno iniziato le Banche Centrali, hanno fatto seguito le iniziative della politica con vari disegni di legge che hanno portato all’istituzione del Comitato per l’Educazione Finanziaria e proposte e progetti sono stati avanzati anche dal settore privato) è altrettanto vero che tutte queste iniziative sono riuscite finora a raggiungere parzialmente l’obiettivo di “assicurare che tutti i giovani e una parte sostanziale di adulti, uomini e donne, raggiungano l’alfabetizzazione e l’abilità di calcolo” (Goal 4 Agenda 2030).
Un allargamento del Comitato per l’Educazione Finanziaria, ad esempio, agli attori del settore privato che si muovono da tempo nel campo del no-profit e del volontariato, coinvolgimento tra l’altro auspicato nel 2016 nelle” Osservazioni sulle proposte di legge C.3666 e C.3662 per la promozione dell’educazione finanziaria in Italia” presentate al “ Seminario Istituzionale su Educazione Finanziaria” VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati , sarebbe auspicabile quale forma di arricchimento di esperienze e data raccolti sul territorio grazie al lavoro svolto in questi anni da enti e fondazioni che si muovono nel campo dell’impegno civile con mezzi e risorse proprie.
Di Filomena Frassino
Co Responsabile Task Force Donne al Quadrato